WARLOCK

Warlock è un altro librone. Oakley Hall è stato direttore del programma di scrittura creativa all’università della California ed ha formato gente come Richard Ford e Michael Chabon. Ha scritto libri dal 1949 al 2007. È morto nel 2008 e Warlock è del 1958. Io mi ricordo il bellissimo film Ultima notte a Warlock con Henry Fonda, Anthony Quinn e Richard Widmark. Leggendo il libro i personaggi inevitabilmente assumevano i volti degli attori tranne Clay Blaisedell (nel film, Henry Fonda) che ha lunghi capelli e grandi baffi biondi, una specie di Buffalo Bill con due pistole d’oro. Un romanzo epico sulla nascita di una nazione. Perché è la storia di come nasce e si forma il senso di giustizia di una comunità. Quindi la LEGGE. Certo una legge primordiale, fatta di poche regole, senza sfumature. Una specie di legge del taglione dove il bene e il male sono netti. Come la punizione, senza mezzi termini. Ma questa è l’America. Per certi versi, ancora oggi è così. La città europea veniva fondata intorno alla Chiesa, quella americana intorno al primo edificio da costruire, il tribunale con le forche nello spiazzo davanti. Tutti portavano le pistole e uccidere un uomo per legittima difesa o per fare giustizia non procurava troppi rimorsi. Come morire, era messo in conto.

 

Sullo sfondo si muovono i minatori che lottano per avere un sindacato e costruire una teoria di diritti da far valere; prostitute dalla grande umanità che cercano soltanto un’occasione; pistoleri con un’anima e altri immersi in una violenza senza sbocchi; uno sceriffo mite con un profondo senso di giustizia e una dignità che lo spinge fino al sacrificio; governatori, giudici alcolizzati, generali e un dottore idealista. E poi un finale indimenticabile. Come nel film.

 

Un western revisionista, per questo molto amato da Barack Obama.

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