i misteri della montagna

i misteri della montagna

Non avevo mai letto nulla di Mauro Corona Ho sentito una sua intervista. Parlava dei suoi incontri con gli elfi, gli gnomi, le ninfe. Lo faceva con la cifra della credibilità.

 
I misteri della montagna (Mondadori 2015) ha una bella copertina. Ed è un viaggio attraverso la montagna. E insieme alla montagna. Perché Corona ci svela che è un’entità che cammina, ascolta, parla, (si) modifica, sa rendersi invisibile…è abitata dai gufi, dai torrenti notturni, da un sacco di animali. Ma anche da creature magiche. E amiche. I misteri non sono i suoi. Sono le cose che gli uomini distratti e caciaroni non sanno cogliere. La montagna non fa altro che lanciare segnali di disvelamento. Di ogni genere. Lievi o fragorosi. Fino alla tragicità degli eventi.

 
Io non ho molta dimestichezza con la montagna. Ma, pare, non c’è molta differenza con il mare, gli alberi, i campi. Certo nel mio immaginario gli alberi viaggiano. Dialogano. Invecchiano. Mi sembra più plausibile che con la massa gigantesca dei monti. Invece no. Accade.

 
Una storia mi ha colpito. Una donna giovane che vede il suo uomo sparire nella montagna. Il corpo non si trova più. La giovane per tutta la vita aspetta la restituzione. Finché in punta di morte, oltre gli ottanta anni, la montagna dona il corpo che i ghiacciai hanno mantenuto giovane. Così la donna vecchia può rivedere il suo uomo giovane.

 
Come in Interstellar di Christopher Nolan.

 
E poi ho imparato un sacco di nomi di piante.

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