canto della pianura

Kent Haruf è un gigante che scrive da Dio. Punto.   Basterebbe questo. Ma c’è una cosa che si deve aggiungere. Haruf è capace di tirare fuori dagli uomini la bontà [uso consapevolmente questa parola, potrei dire generosità, solidarietà o altro, ma non sarebbe la stessa cosa]. Sono personaggi duri. … continua a leggere

open

Ho letto Open. Un grande successo. D’Orrico lo ha eletto a pagella delle pagelle in occasione del n°200 di La Lettura. Tutto per non farmi leggere il libro. Anche se Agassi me lo ricordavo piuttosto perdente ma con un guizzo nella vecchiaia. Poi ho scoperto che dietro la scrittura c’è … continua a leggere

errore

All’aeroporto un tizio con la barba viene nella mia direzione. Lo noto perché ha addosso una camicia di flanella e basta. E fa un freddo cane. Parla ad alta voce. In inglese con una cadenza americana. E quando siamo più a tiro sono all’erta e noto l’incongruenza. Ha un baffo … continua a leggere

il grano dappertutto

I platani si ricongiungono sulla testa della strada. Una galleria di rami sbiancati. Tratti di azzurro filtrano e si sovrappongono. Cadono foglie d’oro. Lentamente volteggiano. Come la busta di plastica di American Beauty. E poi si posano sull’asfalto rugoso. C’è qualcosa di antico nel colore dell’oro. Come il grano. Basta … continua a leggere